La Via Degli Dei
Sul crinale tra Setta e Savena gli etruschi percorsero per almeno quattro secoli (VII – IV a.c.) un’antica strada che congiungeva Fiesole con Felsina, al fine di sviluppare i loro traffici e favorire il loro dominio sulla pianura padana. Poi i romani, avendo fondato nel 189 a.c. la colonia di Bononia sui resti dell’antica Felsina, sentirono la necessità di garantire un collegamento tra Arezzo e Roma attraverso gli Appennini. Così nel 187 a.c. il console Caio Flaminio fece costruire una vera e propria strada sul precedente tracciato. La strada prese così il nome di Flaminia Militare. Anche nel medioevo non si perse l’abitudine di percorrere a piedi o a cavallo questo antico percorso, il più agevole che permettesse di attraversare l’Appennino, tuttavia, al lastricato romano caduto presto in disuso e sommerso dalla vegetazione, si sostituì un semplice sentiero, una mulattiera senza pavimentazione utilizzata dai viandanti che avessero necessità di percorrere questo cammino

Il Cammino Materano
Un cammino dalla Basilica di San Nicola di Bari, luogo simbolo del pellegrinaggio in Puglia, e attraverso l’antico territorio della Peucezia: dalla lussureggiante foresta di ulivi che caratterizza la piana costiera, alle distese steppiche dell’altopiano murgiano, ai boschi di conifere e querceti, fino alle incisioni carsiche (lame e gravine) che costituiscono l’incantevole scenario rupestre in cui sorgono Gravina in Puglia e Matera.

Trekking Dei Cavalleggeri
Per secoli gli uomini hanno camminato malvolentieri in questa macchia. Capitava di dover passare accanto a uno di quei luoghi misteriosi dove una stretta scalinata intagliata nella roccia scendeva giù nella terra, fino a quelle enigmatiche abitazioni infere che la gente dava per certo essere le case di arcani spiriti elementali, le fate appunto, sempre pronte ad assalire gli incauti viandanti.
Più giù le fate correvano a gettarsi in mare durante le loro scorribande notturne, e riemergendo dagli abissi si divertivano a costruire castelli di
roccia con torri, pinnacoli e mura insuperabili. Anche se oggi sappiamo che le buche delle fate sono in realtà una parte della necropoli della antica città etrusca di Populonia, i bambini ancora scappano via con un leggero brivido lungo la schiena.
Il percorso ha solo brevi saliscendi e per lo più resta sempre in quota: si cammina immersi nel verde profumato della macchia, lo sguardo di quando in quando spazia lungo la scogliera e sul mare.

Le Foreste Sacre
Il “Sentiero delle Foreste sacre” si articola in quattro tappe, dal Lago di Ponte di Tredozio al monastero e all’eremo di Camaldoli;
quattro giorni (tre notti) in cui raramente si incontrano automobili e centri abitati, ma si attraversa il verde manto delle Foreste Casentinesi, con la possibilità di visitarne i luoghi più suggestivi, uscendo per
un po’ dal frastuono delle città, per incontrare il rumore molto più piacevole e rilassante della natura, con i suoi fruscii, i suoi gorgoglii, lo scricchiolare dei passi o il battere della pioggia sulla chioma degli alberi: musica per le orecchie dei moderni viandanti!

